Assisteremo ad un vero e proprio cammino escatologico; dal dolore della morte e il martirio nelle trincee, alla luce meravigliosa dell'Altissimo che ci accoglie e accompagna per l'eternità.
I toni scuri e ieratici del “Prélude pour Orgue” di Maurice Duruflè, l’atmosfera contemplativa del “Requiem” di Puccini, scritto in onore di Giuseppe Verdi, invitano l'animo umano alla ricerca del trascendente mediante l'intima preghiera, ecco quindi “Pie Jesu” tratto dal “Requem” di Gabriel Faurè che, affidato alla voce di soprano, come estrema richiesta di pace, sale verso Dio analogamente al fumo dell’incenso simbolo liturgico della preghiera.
Dal tumulto interiore di Paul Hindemit ben descritto nella sua “Trauermusik” con la viola e l'organo dialoganti, che sembrano ora combattere ora ritrovarsi si giunge alla speranza che traspare vivida nel mottetto “Paradisi Gloriae” della compositrice estone Piret Rips Laul, il cui testo riprende la parte conclusiva dello Stabat Mater Quando il mio corpo morirà fa che alla nostra anima sia data la gloria del paradiso.
Ma la grande protagonista del messaggio di salvezza è la luce; Dio ci accoglie nella sua Bellezza Assoluta descritta dal giovane americano Brian Schmidt; dal suo celebre connazionale Z.Randall Stroope nonché dalla compositrice Svedese Agneta Sköld; visioni estremamente diverse, ma che ci aiutano a intuire alcune delle caratteristiche di tale magnificenza. Luce Divina sinonimo di pace interiore in Schmidt, Luce eterna che si pone in antitesi con lo scorrere del tempo nel mondo terreno nel gioco voce e organo con Stroope, Luce come premio finale raggiunto mediante un cammino di fede in Agneta Sköld.
Ed è proprio la fede il motore immobile della redenzione, l’energia fluente di questo cammino dall’immanente al trascendente, dalla sofferenza terrena all’eterna gratificazione nella Bellezza Assoluta di Dio, è la fede In Gesù Cristo il quale è protagonista unico della vita di tutti i cristiani. La fede espressa nelle sue tre caratteristiche principali ossia: la Comunione nel Corpo Mistico della Chiesa, con Cristo che vive in noi, come rappresenta il testo nel raffinato mottetto di Giorgio Susana “O Sacrum Convivium” O sacro convito in cui in Cristo è nostro cibo e in cui si perpetua il memoriale della Sua passione; l'anima nostra colmata di grazia e ci è dato il pegno della gloria futura. L’intercessione con la preghiera egregiamente rappresentata nel magnifico mottetto di Ivo Antognini “Angele Dei “dedicato proprio alla Corale Zumellese, ma, soprattutto, la testimonianza ossia la grazia della salvezza è data all’uomo nel momento in cui diventa specchio di Cristo nella vita terrena trasformandosi in testimone di carità e bontà Ubi Caritas et amor Deus ibi est (Z. Randall Stroope) affinché si possa vivere nella pace allontanando dal mondo il male e impedendo che si ripetano tragedie immense come quella che commemoriamo questa sera.